Correggio e la magia dei suoi portici
Correggio e la magia dei suoi portici.
Da sempre i portici sono il salotto buono della città, luogo d’incontro di tante generazioni.
La scusa per una passeggiata, un caffè, due chiacchiere e per sbirciare le novità nelle vetrine dei negozi.
E vogliamo parlare dei giorni di pioggia senza dover usare l’ombrello? impagabile!
Correggio, Corso Mazzini, l’antica strada maestra, asse principale di collegamento tra il nucleo quattrocentesco della città, detto Borgonuovo, e il primitivo Borgovecchio.
Taglia con andamento sinuoso il centro da ovest ad est ed è fiancheggiato da ambo i lati da ampi portici, lastricati in marmo rosso di Verona.
Sullo sfondo Palazzo Cattini o dell’orologio, antico palazzo della Ragione o della Comunità (secolo XIX) che fa da fondale allo slargo del corso.
Anticamente vi veniva amministrata la giustizia. E’ sormontato dal grande orologio pubblico con torretta, sovrastato da una campana, realizzato nel 1783, i cui meccanismi originali (custoditi al museo civico) sono oggi sostituiti da congegni elettronici.
Ai piedi del Palazzo, dal 1923, è collocato il Monumento ai Caduti, opera di Leonardo Bistolfi.
L’edificio ottocentesco presenta sotto il portico un affresco raffigurante la Passione di Cristo e Santi eseguito nel 1671.
Interessante la visione prospettica dei portici del Corso che si ha dal palazzo.
Correggio, i portici di sinistra
I portici di sinistra, da porta Modena a Porta Reggio erano da sempre chiamati la vasca dei giovani.
Il percorso classico della passeggiata iniziava dall’inizio di Corso Mazzini (Banca Popolare) fino alla Manila (sotto l’orologio).
Un’ inversione a U e si ricominciava….
I portici di destra
dall’inizio di Corso Mazzini (Bar Principe) fino all’ Erboristeria Colli (angolo Piazza Garibaldi) erano chiamati i portici dei vecchi ed erano molto meno frequentati.
Faceva eccezione il mercoledì, giorno di mercato, che diveniva ritrovo di contadini, mediatori e commercianti.
Con una poderosa stretta di mano si suggellavano contratti ed era talmente affollato che ne veniva impedito il passaggio.
Spicca nei ricordi un mediatore che, con un cestino colmo di fieno, vendeva il suo prodotto facendolo prima annusare per certificarne la qualità.
Notizie storiche
Francesco Giannotti Colleoni (Notizie storiche della città di Correggio, compilato nella seconda metà del secolo scorso) scrive:
“in meno di un decennio si completano i portici, potendo la città rifinirli perfettamente selciati in marmo, lateralmente al lungo tratto che scorre tra la porta di Modena e quella di Reggio, servendo essi anche di pubblico passeggio, tanto nelle ore del giorno quanto in quelle della sera, con immenso concorso di cittadini di ogni ceto e sesso che continuamente lo rendono florido e giulivo.
I ricchi negozi di manifatture, le offerte di artieri meccanici e i sontuosi caffé aperti, uno dei quali sotto il portico che mette direttamente alla chiesa di S. Francesco che è il più comodo per longitudine, e l’altro quasi sotto al Palazzo Comunale, concorrono a rendere più lieto il passeggio specialmente in giorno festivo.
Quindi questo lavoro riuscito così perfetto, unito agli altri progressivamente eseguitisi, hanno reso la città di Correggio (ed è forza il dirlo) una delle più belle ed eleganti di questi dintorni”
Il 2 Dicembre 1851 il Consiglio della comunità offrì incentivi a tutti gli abitanti della Strada Maestra che intendessero pavimentare con selce dura i portici di loro pertinenza.
Nel 1856 il governo della città concesse sette anni di tempo per indurre i proprietari a lastricarli in marmo rosso di Verona.
Nel 1912 sul corso furono posti i trottatoi in granito, per agevolare il passaggio dei carri e delle carrozze, corsie tuttora esistenti.
Curiosità
le pilette dell’acqua
Sotto i portici di Corso Mazzini, nella vecchia pavimentazione, nelle lastre disposte fra una colonna e l’altra, si notano delle strane vaschette, scavate nel marmo, quasi a ridosso delle colonne.
Nel corso degli anni molte lastre si sono rotte e sono state sostituite, così le “pilette” sono quasi scomparse.
Queste “pilette” servivano come abbeveratoio dei cani.
Prima dell’avvento del vaccino antirabbico di Pasteur si riteneva che il caldo estivo favorisse nei cani la temutissima idrofobia.
Un incaricato comunale provvedeva a tenerle piene d’acqua.
Correggio, i citofoni
Sotto al portico di sinistra, venendo dal centro e andando verso porta Reggio, al civico 12, nel soffitto davanti al portone d’ingresso, si nota un foro.
Era un citofono.
Fra le piastrelle del pavimento ve n’è una che nasconde uno spioncino, un buco che dà direttamente sulla porta d’ingresso e che permette di vedere chi sta per entrare: di conseguenza un ottimo strumento per proteggere la sicurezza della famiglia.
Corso Mazzini è da sempre la piazza principale del paese, luogo d’incontro dei cittadini con caffè, negozi e passeggio. Centro di di ritrovo e sede di fiere e mercati fin dal medioevo, oggi è meno frequentato purtroppo
Il centro storico è il teatro della nostra storia e delle nostre tradizioni, in conclusione rappresenta un valore che non possiamo ignorare e di cui non dobbiamo privarci.
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