POMPEI, un tuffo nel passato
Passeggiare per Pompei è come fare un tuffo nel passato, per me è un desiderio che si avvera.
Scarpe comode, borraccia, qualche snack e si parte!
Per la visita con guida ci siamo affidati a Musement, un’organizzazione che conosciamo da tempo, nota per la grande professionalità. Abbiamo scelto la visita di due ore, con un piccolo gruppo.
Arrivati in Piazza Esedra, luogo dell’appuntamento, siamo spaventati dalla folla di turisti, di ogni parte del mondo. Una folla veramente incredibile. E’ una normale giornata di settembre ..chissà quante persone saranno state presenti ad agosto.. Ci dicono invece che oggi è una giornata tranquilla…
Entriamo e costeggiamo un viale alberato, perfettamente curato.
Il primo stupore è riservato al quadriportico, che immette nel Teatro Grande.
Quadriportico
Circondato da 74 colonne doriche in tufo, aveva la funzione di foyer, dove gli spettatori sostavano durante gli intervalli degli spettacoli teatrali. Dopo il terremoto del 62 d.C. l’edificio divenne caserma per i gladiatori.
Pompei, il Teatro Grande
La gradinata era divisa da corridoi in tre zone, suddivise a loro volta in 5 settori. Si rappresentavano commedie e tragedie di tradizione greco romana e poteva ospitare 5000 persone.
Nella muratura, sulla sommità, erano inseriti degli anelli in pietra. Sostenevano i pali ai quali era fissato il telone, per proteggere gli spettatori nelle giornate più calde.
Lungo Via dell’Abbondanza, all’angolo con Via Stabiana, sorgono le terme più antiche della città.
Terme Stabiane
Databili al II sec. a.C., con una superficie di oltre 3500 mq, comprendevano una sezione femminile ed una maschile ed un cortile molto ampio, dedicato a palestra.
Il porticato aveva tre lati e lungo il quarto era collocata una piscina.
Dal vano d’ingresso si entra nello spogliatoio, decorato con intonaco bianco, zoccolatura rossa alle pareti e volte a stucco policromo.

armadietti spogliatoio
Le nicchie laterali nello spogliatoio sono come i nostri armadietti odierni.. (come al solito non abbiamo inventato nulla)
Il tepidarium ci fa capire come fossero all’avanguardia i pompeiani. Il riscaldamento di questo ambiente era garantito dalla circolazione di aria calda sotto il pavimento (sopraelevato da pilastrini in terracotta) e da intercapedini ricavate nelle pareti.

tepidarium
Le terme erano un importante luogo d’incontro per i romani, il salotto dove si commentavano i fatti del giorno.
Casa dei Cornelii
Situata di fronte ad una delle terme più famose della città, ha un peristilio dalle colonne doriche ed un giardino con la fontana.
Pompei, Via dell’Abbondanza i fast food
Il decumano massimo, l’arteria principale dei Pompei è affollata a tutte le ore, ricca di thermopolia, piccole osterie che servivano cibi caldi: i fast food odierni..
Si riconoscono dai banchi di marmo con i fori circolari da cui si attingeva il vino.
Sparsi per tutta Pompei ne sono stati trovati una novantina.
Le strisce pedonali di allora
Caratteristici i famosi attraversamenti pedonali che proteggevano i passanti dall’acqua piovana o dalle acque di scolo ed erano in corrispondenza di ingressi di case o edifici pubblici.
si trovano anche pietre ai bordi dei marciapiedi , con la funzione di paracarri o intorno alle fontane, per proteggere le tubazioni dalle ruote dei carri.
Fullonica di Stephanus
La casa di Stephanus, trasformata in Fullonica (lavanderia), destinata al lavaggio dei panni e alla sgrassatura dei tessuti appena filati.
Gli schiavi che lavoravano lì calpestavano per ore tessuti e panni in un liquido che conteneva urina animale e umana, raccolta in vasi messi lungo le strade.
Al centro spicca una vasca ricavata da un impluvio e le pareti sono arricchite da preziosi affreschi con i classici colori rosso pompeiano.
Nella cucina è stato riproposto l’originario allestimento con la griglia in ferro per la carne, appesa alla parete, e pentole e treppiedi sul bancone, per la preparazione e la cottura degli alimenti.
Casa di Paquio Proculo
Visibile solo dall’esterno. Nell’atrio uno splendido mosaico attira l’attenzione: un cane incatenato davanti ad un cancello socchiuso. Sullo sfondo animali, simbolo di prosperità.
Casa di Leda e il Cigno
Si può ammirare solo dall’esterno, ma lo splendore è unico. Nella stanza da letto (cubicolo) si vede Giove, trasformato in cigno, che si congiunge con Leda, la moglie del re di Sparta.

leda e il cigno
Sullo sfondo si scorge il raffinato affresco di Narciso che si specchia nell’acqua.
Thermopolium di Aselina
il luogo dove erano serviti bevande e cibi caldi, conservati in grandi giare, incassate nel bancone in muratura. Il thermopolium di Asellina su Via dell’Abbondanza prende il nome dalla fanciulla che, insieme alle sue compagne, Aegle, Maria e Zmyrina servivano nel locale e i cui nomi sono citati nelle iscrizioni dipinte sulla facciata.
Sull’estremità del bancone, un forno in muratura ingloba una caldaia in bronzo con coperchio.
All’esterno si legge una parte della scritta Thermopolium
Pompei, la Fontana dell’Abbondanza, della Concordia
L’unica fontana realizzata in travertino, dedicata alla Dea dell’Abbondanza, della Concordia, precede l’ingresso al foro. Numerosi i visitatori che si fermano a toccarla, come porta fortuna.
Il bassorilievo che la orna rappresenta una cornucopia piena di frutti e dà il nome a via dell’Abbondanza.
Le fontane a Pompei erano numerosissime, poste fra i settanta e gli ottanta metri l’una dall’altra, perché ogni cittadino ne potesse fruire senza allontanarsi troppo dalla sua abitazione. Se ne contano una quarantina.
Pompei, Il Macellum
Databile tra il 130-120 a.C. era il mercato cittadino, dove le persone acquistavano generi alimentari.
Dall’ingresso si entrava in un grande cortile, originariamente porticato, dove si aprivano le botteghe e si svolgevano le attività commerciali.
Le pareti sono affrescate con scene mitologiche. Al di sotto del portico sono stati installati alcuni calchi dei pompeiani.
Casa del Fauno
È una delle case più grandi di Pompei, un intero isolato di 3000 mq

iscrizione di benvenuto in latino, a dimostrazione della cultura del proprietario
La ricchezza e il livello sociale del proprietario si intuiscono già dalla via: sul marciapiede l’iscrizione di benvenuto (HAVE) in latino, a dimostrazione della cultura del proprietario, conoscitore della lingua latina.
il portone è maestoso, il pavimento dell’ingresso ha intarsi in marmo, con intarsi di vari colori. La parte alta delle pareti è abbellita da tempietti a rilievo nei quali va riconosciuto il larario della casa.

il satiro danzante
Al centro dell’impluvio dell’atrio principale è una copia della famosa statua del satiro danzante, o Fauno, che ha dato nome alla dimora e che è allusiva al nome della stirpe del proprietario: i Satrii.

copia del mosaico del II sec. a.C.
Fra il primo e il secondo peristilio si trova una copia del famoso mosaico del II secolo a.C. della battaglia di Isso, tra Alessandro Magno e il re persiano Dario,.
Gli originali dei mosaici e della statua del Fauno sono esposti al Museo Archeologico Nazionale di Napoli.
Pompei, Il Foro
Il centro della vita quotidiana, con gli edifici pubblici più importanti.
Amministrazione, giustizia, affari, attività commerciali, mercati e luoghi di culto.
L’area del Foro, lunga 142 m. e larga 38 era destinata ai pedoni e chiusa al traffico dei carri.

il Foro
Laggiù, sullo sfondo, il Vesuvio che sembra osservare..
Si è scritto tanto di Pompei, ma è solo visitandola che si sente la grandezza di un popolo che, a duemila anni di distanza, riesce ancora a stupire.
Il nostro consiglio è di affidarsi ad una guida, con piccoli gruppi, come abbiamo fatto noi. Ci siamo rivolti come sempre, a Musement, che ci ha seguito in tante escursioni importanti.
Una visita indimenticabile, piena di emozioni