Corridoio Vasariano, Firenze:ultimi giorni,

di Emilia e Lindo

Il Corridoio Vasariano visto dall’esterno

Corridoio Vasariano

Da tanto desideravo visitare il leggendario corridoio Vasariano, realizzato dal Vasari nel 1565 su richiesta di Cosimo I de’ Medici, in occasione del matrimonio del figlio Francesco I con Giovanna d’ Austria.

Il passaggio fu terminato in soli 5 mesi e, grazie a questo percorso, i Medici ebbero la possibilità di spo
tarsi in sicurezza tra la residenza in Palazzo Pitti e la sede del Governo in Palazzo Vecchio. Il progetto del Vasari prevedeva piccole finestre sulle strade sottostanti e sull’ Arno e furono spostate dal Ponte Vecchio le botteghe dei macellai, che non offrivano odori piacevoli ai Granduchi e ai loro ospiti. Al loro posto furono collocate le botteghe degli orafi, che ancora oggi caratterizzano il ponte più famoso di Firenze.

Arriviamo a Firenze in macchina e, dopo aver parcheggiato in un comodissimo garage in centro storico, ci dirigiamo all’appuntamento in Via della Ninna. La nostra guida, Lucia  (www.exclusiveconnection.it) arriva puntualissima e, con un gruppo di 15 persone, ci dirigiamo all’ingresso degli Uffizi. Superati i controlli entriamo nella galleria, affollata di turisti con il naso all’insù, e,  dopo uno slalom, ci ritroviamo davanti ad un anonimo portone in legno. Un incaricato lo apre al nostro arrivo, impedendo alle persone estranee al  gruppo di infiltrarsi. Si intravede un’imponente scalinata e si sente un’aria più fresca ed un profumo particolare, di cera, di pittura, di chiuso..  La maggior parte dei visitatori che affollano  le sale degli Uffizi senz’altro ignora  quello che stiamo per scoprire

una volta superato il portone di ingresso inizia la visita tanto attesa ed entriamo in un’ altra dimensione, in un ambiente ovattato ed estraneo a quello caotico della Galleria

Corridoio Vasariano

Corridoio Vasariano

Oltre a a poter osservare le opere esposte, che danno emozione, si può godere di una Firenze segreta, attraverso le finestre che regalano scorci meravigliosi, camminando sulle teste dei turisti che passeggiano sul Ponte Vecchio: forse non sanno di avere sulla testa un tesoro così prezioso…

su Ponte Vecchio

Sbirciando sul Ponte Vecchio

Da invidiare la possiblità dei Medici di potersi spostare da un Palazzo all’altro.. E’ meravigliosa la vista dalle grandi finestre, che regalano uno splendido scorcio sull’ Arno verso il Ponte di Santa Trinita.

(Nel 1939 Benito Mussolini fece allargare le finestre in occasione di una visita ufficiale di Adolf Hitler, che sembra rimase così colpito da questa vista sul Ponte Vecchio, da ordinare di risparmiarne la distruzione nel corso della Seconda Guerra Mondiale, a differenza degli altri ponti.)

Santa Trinita sullo sfondo

sullo sfondo il Ponte di Santa Trinita

Oltrepassato l’ Arno, sulla destra, si apre una grande finestra con grate ed un balcone e ci si affaccia sull’interno della Chiesa di Santa Felicita. I Medici assistevano da qui alla Messa, in una postazione privata, senza mischiarsi al popolo.

Da una finestra con grata la Chiesa di Santa Felicita

l’uscita dal corridoio

L’esperienza sta per terminare e, fra meravigliosi autoritratti ci avviciniamo all’uscita e sbuchiamo da una piccola porticina  nel Giardino di Boboli presso la Grotta del Buontalenti.

la grotta del Buontalenti

Se vuoi vedere altre immagini le puoi trovare nella photo gallery

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