KOS, Grecia

di Emilia e Lindo
Rispolvero questi appunti sull’ isola di Kos, Grecia visitata alcuni anni fa: spiagge incantevoli, tradizione, archeologia e storia..
E’ come sempre un quaderno con immagini ed alcune note:  quello che ci ha emozionato. A volte le parole non servono..
Destinazione Achillea’s Resort a Mastichari/Kos

La stanza è molto bella, grande e immersa nel verde e nella fioritura di ibiscus e bouganvilles. Il balcone offre una vista spettacolare: una finestra sul mare blu e Mastichari sullo sfondo: sarà molto vissuto.. Il self service (è riduttivo chiamarlo così) offre una cucina internazionale e soddisfa qualsiasi desiderio.

uno sguardo dal balcone..

Percorriamo un sentiero sterrato e dal residence, costeggiando il mare scopriamo Mastichari, caratteristico borgo di pescatori situato sulla costa settentrionale dell’isola, a circa 22 km dalla città di Kos.

                                                                                    Mastichari

Con una splendida Daihatsu rossa, appena noleggiata, andiamo allascoperta del sud dell’isola. Arrivati ad Antimachia proseguiamo per Paradise beach, una delle spiagge più belle dell’isola. L’acqua è gelida e splendida, poco profonda con dune e vento.

Ci spostiamo sulla spiaggia di Agios Stefanos. Di  fronte si trova l’isolotto di Kastri e sulla sommità il Monastero di Sant’Andonios.
 
 

E’ tradizione che chi affronta la traversata a nuoto si arrampichi sulle rocce e suoni una campanella posta al fianco della chiesetta bianca e azzurra: si dice porti fortuna prima di tornare sulla terra ferma. La suggestiva spiaggia di sabbia e ciottoli è impreziosita ed abbellita dalle rovine della basilica paleocristianaa 3 navate con elementi che si rifanno a modelli africani e orientali scoperte nel 1932 dall’archeologo  italiano Lorenzi.

 Mangiamo moussaka in una caratteristica taverna sul mare (Katerina’s)  ritorniamo attraverso una strada panoramica con una vista meravigliosa. E’ il punto in cui l’isola ha una larghezza di 1 o 2 km. con il mare ai due lati

avventura con il caicco.. Seduti al piano superiore si ha una vista stupenda sul mare e sulle isole.
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Gettano l’ancora in una splendida baia dal colore turchese e .. tutti in acqua!

Freddina ma meravigliosa. Risaliti troviamo un pranzo tipico, appena grigliato: i classici Souvlaki, spiedini tipici della cucina greca, con insalatina e pane. Mangiamo con appetito immersi nella pace e nella bellezza. Si riparte per l’isola di Kalimnos famosa per l‘abilità dei suoi abitanti nel pescare le spugne e per essere uno tra i centri più rinomati al mondo per la pratica dell’ arrampicata sportiva. La sua natura è selvaggia, con montagne che sprofondano nel blu, grotte, baie nascoste, paesini caratteristici ed un mare incontaminato.

Acquistiamo le spugne e una vecchietta davanti al negozio ci racconta della sua simpatia per gli italiani, parlandoci della sua vita durante la Guerra. Pensando a ricordi tristi cerchiamo di consolarla; siamo stupiti nel sentire che i soldati l’hanno sempre aiutata, dandole da mangiare e sostenendola e, grazie a loro, è riuscita a passare anche momenti belli. Bellissime le testimonianze di affetto che hanno per noi (non è così per altri popoli) – “Stessa faccia, stessa razza” – è la frase che si sente spesso ripetere..

Risaliti si riparte per l’isolotto di Pserimos, dove attracchiamo. La baia è profonda e spettacolare: un luogo fuori dal tempo e dallo spazio, inserito in una realtà a parte: gli abitanti sono 130, .. l’isola che forse c’è? Facciamo un bagno splendido, l’acqua è cristallina. Osservo un vecchietto sulla spiaggia che vende origano essiccato e canta una  strana nenia. 
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E’ lì immobile e sembra far parte del paesaggio. Raccogliamo conchiglie e, al momento di risalire in barca, ci chiede di vederle. Una volta aperta la mano sorride e mi regala una conchiglia bellissima: lo abbraccio e mi commuove.. 
Un altro splendido bagno in una baia incredibilmente trasparente. Tornati a bordo ci offrono cocomero fresco ed un marinaio vestito come Super Mario Bros, ci fornisce sempre i tempi delle soste e ci intrattiene ballando con le nostre accompagnatrici: l’atmosfera è splendida. 
 
Passiamo in una vasta zona con vasche di itticoltura e vediamo I delfini nuotare intorno alla barca. Ad un fischio del capitano fanno evoluzioni intorno a noi e ci emozionano, così vicini.. che bello!
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Super Mario offre aranciata e liquore ouzo (la tradizionale bevanda alcolica greca, a base di anice) L’allegria è contagiosa, ci siamo divertiti tantissimo e conserveremo a lungo il ricordo di questa giornata.

Oggi di nuovo in pista con la mitica Daihatsu rosso fuego.. diretti a Kos city.. 
 

Il Platano di Ippocrate (incredibile) è un esemplare sotto il quale, secondo la leggenda, insegnava ai suoi allievi l’arte della medicinadi cui è considerato il padre fondatore.

L’albero è situato nel centro della città, ha un’ estensione di circa 12 metri ed è considerato uno dei più grandi platani d’Europa. Col passare degli anni  è diventato cavo e molti rami sono ora sostenuti da impalcature  metalliche

A sud del castello si può ammirare l’antica Agorà con le rovine del Santuario di Afrodite, del Tempio di Eracle e di una basilica cristiana. Bello, ma ci aspettavamo di più (il sito non è curato come dovrebbe).

Parlando della storia di Kos non si può non ricordare che Ippocrate, padre della medicina, nacque e visse su quest’ isola. 
Ci dirigiamo all’Asklepieion (la sua scuola di medicina) scoperta nel 1902, ai tempi della dominazione turca, grazie ad uno studioso locale e ad un archeologo tedesco. Si trova su una collina, dalla quale si gode un paesaggio meraviglioso sul mare e sulle isole.


Purtroppo gran parte dei reperti rinvenuti fu inviato illegalmente a Costantinopoli e, in particolare, a Berlino. Costruito a tre livelli, sorgeva nel cuore di un bosco sacro dove, secondo Pausania, era proibito per tutti nascere o morire. 24 gradini conducono al primo livello dove, con ogni probabilità era sistemata la scuola medica, il museo di anatomia e patologia e le sale d’aspetto dei pazienti.

  

Si arriva al secondo livello per mezzo di una scalinata di 30 gradini. Al centro sorgeva la più antica costruzione di tutto il complesso: l’altare di Apollo Kyparissios (IV° sec. a.c.) Interessanti le due colonne ioniche del tempio di Asklepieion del III° sec. a.c.. Il rudere più maestoso è quello del tempio di Apollo del II° sec. a.c. del quale sono state restaurate 7 colonne.


Ancora sessanta gradini ed arriviamo al terzo ed ultimo livello: I ruderi maestosi del tempio, costituito da 104 colonne.
Spettacolare, doveva essere imponente. Il panorama da quassù è meraviglioso:   cielo blu, mare, isole..

Ridiscesi ci concediamo una piacevole sosta e nel chiosco all’uscita beviamo una splendida spremuta di arance e limoni, fatta al momento, che ci rigenera.


Rientrati al resort scopriamo che la cena è dedicata alla Grecia (ogni serata è a tema) Il menu è sempre molto vario e scegliamo moussaka e giros ed un dolce tipico dal nome impronunciabile, ma buonissimo. Concludiamo la splendida giornata dalla nostra panchina “da pensionati” con lo spettacolo del tramonto che ha concluso ogni nostra serata
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Kos merita senz’altro un’altra visita e ci sentiamo di consigliare il resort.

Se vuoi vedere altre immagini le puoi trovare in Photo Gallery

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2 commenti

Roberta 28 Marzo 2017 - 17:25

Che belle le isole greche. Non sapevo che a Kos ci fossero anche reperti della scuola di medicina. Un mix perfetto di mare e cultura, insomma 🙂

Rispondere
Emilia e Lindo 29 Marzo 2017 - 13:01

Sì,è una vacanza completa come dici tu. Ippocrate è nato lì ed è splendido pensare alla sua scuola, a quando insegnava sotto al platano, che ancora esiste.
E’ da consigliare! Grazie per il tuo commento.

Rispondere

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