Sassalbo, sull’antica via del sale: il paese degli scaminati
Vi propongo una gita a Sassalbo, che vi trasporterà nel passato, in uno splendido borgo storico, patrimonio culturale ricco di storia e di tradizioni, in una terra che unisce la Toscana all’Emilia e si affaccia sul mare della Liguria
Storia
Sassalbo è poco conosciuto, isolato dai circuiti turistici più importanti. Situato nell’alta Valle del torrente Rosaro, Sassalbo nasconde nel suo nome l’ambiente in cui è inserito: i giacimenti di gesso che ne caratterizzano il paesaggio (sasso albo)
Gessi triassici (da cui ha preso il nome Sassalbo: sasso albo)
E’ anche conosciuto come “Il paese senza camini”. La leggenda narra che, essendo covo di briganti, non vi fossero i camini per evitare che, dalla strada, si potesse vederne il fumo. Un’altra versione dice che le case sarebbero state senza camini per consentire ai fuochi e al fumo di seccare le castagne stese sui graticci. In realtà l’economia era basata sulle attività boschive e di pastorizia e sugli scambi erano favoriti dal passaggio dell’antica via che varcava il Passo dell’Ospedalaccio, mettendo in comunicazione la pianura Padana con il Tirreno: l’antica Via del Sale. Sassalbo è sede del Parco Nazionale dell’Appennino Tosco Emiliano, che ne custodisce la storia, le tradizioni e i prodotti. Sarete accolti con cortesia e competenza e vi saranno consigliati interessanti percorsi.
il borgo
particolare del borgo
métato o grado
Prodotti tipici:
il lardo, da sempre cibo di chi lavorava all’aria aperta e svolgeva lavori molto faticosi (carbonai, pastori, boscaioli). A differenza dello storico prodotto di Colonnata, conservato in vasche di marmo, quello di Sassalbo è messo in contenitori di castagno, che in questi boschi si trova in abbondanza. E’ un prodotto che è sempre stato apprezzato ed ha sostituito per anni l’olio d’oliva e i condimenti per insaporire le vivande.
Le castagne: i castagneti secolari che coprono i versanti della vallata di Sassalbo offrono un altro prodotto d’eccellenza: le castagne. Fin dai tempi antichi venivano raccolte, fatte essiccare nei metati, detti anche “grado”, dopo aver acceso il fuoco di braci di legno di castagno con le loro bucce. Di solito il grado raccoglieva il raccolto di alcune famiglie ed è bello immaginarne i momenti di condivisione fra giochi, racconti e vecchie leggende. Intensi momenti che rinascono anche oggi con la festa della castagna, che si terrà alla fine di ottobre
lavorazione delle castagne
Lago Padule
Andando da Sassalbo verso il Passo del Cerreto, dopo circa due Km, si parcheggia di fronte alla casa Cantoniera e si prende il sentiero sulla destra. Si può seguire la vecchia strada lastricata (la via dei Lombardi) che costeggia la SS 63 e si arriva agevolmente al Lago Padule. E’ un gioiello, uno specchio d’acqua di formazione glaciale di dimensioni ridotte. Un sentiero permette di farne il periplo e alcuni pannelli didattici descrivono le caratteristiche sia del lago che delle ghiacciaie.
Lago Padule
Le ghiacciaie
A poca distanza dal Lago Padule, vicino al Passo Cerreto, si trovano le ghiacciaie, i frigoriferi dei nostri nonni. Questi manufatti sotterranei sono costruiti a volta con pietre, con la tecnica del muretto a secco. All’inizio dell’inverno si deviavano le acque del Rosaro, facendole confluire nelle ghiacciaie in prossimità del lago, fino a riempirle completamente d’acqua. Venivano ricoperte con rami e lastre di pietra e su tutto veniva steso uno strato di terra. In poco tempo l’acqua si trasformava in un enorme blocco di ghiaccio, che era estratto con il piccone. Ridotto in blocchi di pochi chili, per essere trasportato più facilmente, era destinato in parte all’Ospedale di Fivizzano per usi terapeutici, in parte verso La Spezia, trasportato durante la notte per non farlo sciogliere e venduto a pescherie e bar. Le ghiacciaie erano usate anche dai Sassalbini per conservare gli alimenti deperibili. Ora che i frigoriferi sono in ogni casa il loro uso si è esaurito e sono state abbandonate. Sarebbe importante che si salvaguardassero queste strutture per permettere di capire meglio il passato e il sacrificio dei nostri antenati.
Descrizione delle ghiacciaie
Abbiamo trascorso una splendida giornata lontani dall’afa, fra borghi pieni di storia, passeggiate, gastronomia d’eccellenza ed un delizioso laghetto.
Come arrivare:
da Reggio Emilia
imboccare la statale n°63 per La Spezia e circa 5 Km. dopo
il Passo del Cerreto svoltare a sinistra. Distanza da Reggio circa 80 Km.
da La Spezia
Segui SP331 e Via Giosuè Carducci fino a A15, entrare in autostrada ed uscire ad Aulla per poi imboccare la statale n°63 per Reggio Emilia quindi passati 15 Km dopo Fivizzano
( circa 5 Km prima del Passo del Cerreto) svoltare a destra. Distanza da La Spezia 55,3 Km.
da Parma
entrare in autostrada A15/E33 ed uscire ad Aulla per poi imboccare la statale n°63 per Reggio Emilia quindi passati 15 Km dopo Fivizzano
( circa 5 Km prima del Passo del Cerreto) svoltare a destra. Distanza da La Spezia 130 Km.
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