Alto Salento fra arte, mare, fichi d’india e ulivi
L’alto Salento, che potrebbe essere scambiato per un angolo tropicale per il mare meraviglioso e le spiaggie bianche, è anche città d’arte, gastronomia e luoghi pieni di storia. I colori sono forti, tipici del sud: Il giallo delle dune di sabbia, il blu intenso del mare cristallino, il bianco accecante delle spiagge e delle case, il verde degli ulivi secolari posati sulla terra rossiccia: un mosaico profumato di mirto, ginepro e lentisco
i colori forti del Salento
dune, cielo e mare
Ritorniamo in Puglia per scoprire l’Alto Salento e gli angoli che ancora non conosciamo. Il nostro giro parte da
Carovigno
Un magnifico borgo che sorge su un colle fortificato con imponenti mura megalitiche, dominato dal Castello Dentice di Frasso. Attorniato da ulivi secolari, la sua fondazione risale all’antichissima civiltà Messapica.
Chiesa Madre a Carovigno
Cortile interno del Castello Dentice di Frasso
Uno scorcio del borgo di Carovigno
A 4 Km di distanza, in aperta campagna, fra trulli che spuntano in mezzo agli ulivi secolari sorge il Santuario di Belvedere. L’edificio ottocentesco sorge su due differenti grotte comunicanti fra loro, unite dalla “scala santa” composta da 47 gradini, dove sono ancora visibili affreschi risalenti al XII° sec.
Fanno parte del territorio di Carovigno le località di Lamaforca, Santa Sabina, Specchiolla e Apani e parte della splendida Area Marina protetta di Torre Guaceto
Santuario di Belvedere
la ripida scala che porta nelle grotte
L’intinerario continua poi verso
Area Marina protetta gestita dal WWF di Torre Guaceto
La riserva comprende il tratto di costa incontaminato che va da Torre Canne in provincia di Brindisi a Torre Chianca in provincia di Lecce. E’ formata da tre ambienti:
il litorale con alte dune sabbiose (fino a 8/10 m),
la macchia mediterranea (lentisco, mirto, ginepro)
la zona umida (laguna paludosa).
Attira uccelli migratori nell’area terrestre e tartarughe nell’area marina. Esiste il Centro di recupero per le tartarughe Luigi Cantoro che ha come obiettivo il soccorso, la cura e la riabilitazione degli esemplari feriti.
un esemplare al Centro di recupero tartarughe
Non perdetevi il gioiello di questo sito: la spiaggia delle conchiglie, bianche e luccicanti, che trasformano questo angolo in un paradiso esotico.
un angolo della spiaggia delle conchiglie
Lungo il litorale a nord di Santa Sabina, si apre un “buco” sulla scogliera,non molto grande, chiamato grotta azzurra. Ci si può tuffare ed uscire a nuoto raggiungendo il mare, passando sotto un arco naturale di roccia. Il colore dell’acqua è cristallino, spettacolare.
la grotta azzurra
una scogliera di fossili
Un’altra scoperta incredibile sono i fossili che formano questo tratto di scogliera, sui quali si cammina.Si può visitare la riserva naturale di Torre Guaceto con il trenino del mare, a piedi e in bicicletta, imperdibile!
Torre Guaceto in lontananza, vista dalla costa selvaggia della riserva
Dalle spiagge dell’alto Salento ci spostiamo nella Valle d’Itria, una pennellata di verde fra l’Adriatico e lo Jonio
Locorotondo
il suo nome deriva dal primo centro abitato, sorto intorno all’anno mille, composto da un insieme di case bianche disposte su anelli concentrici.
Situato su un colle, si presenta con un bianco abbagliante e conquista con il suo labirinto di vicoli vivacizzato dai colori dei fiori alle finestre e sulle scalinate. Da contrada Serafino si può godere un panorama unico: dagli ulivi ai trulli, fino al mare. Da Porta Napoli si entra in centro storico e si è colpiti dalle abitazioni note come le “cummerse”, i tetti spioventi e le chianchiarelle, rivestimento di lastre calcaree. Si raggiunge la Chiesa Madre e, attraverso alcuni vicoletti e scendendo una scalinata si raggiunge la Chiesa di Madonna della Greca, di origini incerte. Spettacolare il rosone, che sembra uscito dalle mani di un cesellatore.
da contrada Serafino panorama sulla valle
un angolo di Locorotondo
La splendida Chiesa di Madonna della Greca
Alberobello
Patrimonio dell’Umanità per la sua particolarità architettonica è profondamente cambiato dalla nostra ultima visita di tanti anni fa. La zona dei trulli si è trasformata, è diventata un grande bazar all’aperto, pieno di souvenirs, ristoranti, bar e affollata all’inverosimile di turisti. I trulli bianchi, con i tetti grigi decorati con simboli misteriosi si notano appena fra un turista e l’altro.
I simboli dei trulli
Altre immagini, come sempre in photogallery
Il viaggio continua….