Nel cuore della Puglia: Valle d’Itria
nel cuore della Puglia, continua il nostro viaggio alla scoperta di un angolo di paradiso. La Valle d’Itria si trova fra Bari, Brindisi e Taranto ed è una meta imperdibile soprattutto per chi, come noi, ama questa regione. Lasciamo per un attimo le splendide spiagge e andiamo a scoprire la Valle d’Itria, nel cuore della Puglia ed i suoi luoghi unici e pieni di storia. Visiteremo S. Vito dei Normanni, Ceglie Messapica, Ostuni, Santa Sabina, e Cisternino, con sosta ristoratrice e, purtroppo breve, a Potenza Picena.
S Vito dei Normanni
In provincia di Brindisi, è di antichissime origini ed ha vocazione agricola, ricca di tante tradizioni e famosa per il ballo e la musica. Qui infatti è ancora viva la tradizione del famoso “ballo di San Vito”, una variante della Taranta. La sua terra è ricca di uliveti, vigne e colture dalle quali si ricavano gli eccezionali prodotti dell’enogastronomia salentina. Il suo centro storico è suggestivo, dominato da una grande piazza sulla quale si erge il Castello medievale Dentice di Frasso, di proprietà dei discendenti della stessa casata che ne hanno fatto la propria residenza.
Ceglie Messapica
I resti delle tre cinte murarie che la circondavano ricordano le sue origini, attribuite agli antichi Messapi ed è fra le più antiche città della regione. Si entra dalla porta del Monterrone, collocata accanto ad una delle torri di difesa e si può ammirare il Castello Ducale, simbolo della città, attorno al quale si sviluppa una fitta rete di piccole viuzze e di scalinate lastricate con le caratteristiche “chianche”. Le case sono bianchissime e le uniche pennellate di colore sono quelle dei fiori. E’ la capitale dell’enogastronomia pugliese, dove ha sede la prestigiosa Mediterranean cooking school. Uno dei suoi prodotti tipici è il celebre biscotto cegliese (u’piscquett’l), a base di pasta di mandorle, che vanta una lunga tradizione contadina e veniva preparato nelle feste importanti e nei banchetti nuziali.
Ostuni
Tra le case bianche, addossate le une alle altre e collegate fra loro da archi e scalinate si cerca di immaginare quando gli abitanti si riparavano dietro agli altissimi bastioni per difendersi dalle incursioni turche. Sapete perché è chiamata “la città bianca”? perché, per proteggersi dal contagio della peste, la popolazione spargeva calce bianchissima sulle pareti delle case.
A Piazza della Libertà si uniscono la Città nuova e quella vecchia e fra palazzi eleganti si innalza una guglia in stile napoletano sulla quale si trova la statua di Sant’Oronzo, patrono della città.
Percorrendo Via Cattedrale, nel vivacissimo centro storico ricco di negozi, ci troviamo di fronte alla Cattedrale, un vero gioiello. La sua caratteristica è quella di avere tre rosoni, che sembrano cesellati dalle mani di un orafo, in particolare quello centrale: una vera opera d’arte. Siamo capitati mentre si svolgeva un matrimonio e ci ha fatto sorridere l’ape car/limousine, insolito mezzo di trasporto usato per trasportare gli invitati. E’ caratteristico il loggiato che unisce il Palazzo Vescovile al Palazzo del Seminario e imperdibile la vista panoramica dell’intera vallata che si gode dal vicino Vico Castello.
Santa Sabina
E’ una località balneare a 6 Km da Carovigno eprende il suo nome dalla torre angioina posta a difesa del porto. Passeggiando non si può rinunciare ad una sosta per il tipico panzerotto pugliese, preparato e fritto all’istante. Squisito, unico! l’atmosfera, il profumo del mare, ne fanno poesia pura..
Cisternino
E’ adagiato sulla collina e circondato da boschi. Il suo nucleo storico è composto da 5 rioni (“Bère Vécchie”, “Scheledd”, “UPantène”, “L’ìsule”, “u Bùrie”) e la sua origine risale al neolitico. Il nome del rione Scheledd è nato dalla presenza di alcuni gradini servivano a rallentare l’andatura dei carri. Anche qui il bianco delle case è abbagliante, ed è forte il contrasto con i colori forti dei fiori e l’azzurro del cielo. E’ molto caratteristico, d’impronta medievale, intatto e curato, famoso per la sua offerta gastronomica.
Qui abbiamo scoperto il fornello: si entra in macelleria, si va al banco della carne e si sceglie quella che si vuole mangiare. Si torna al tavolo e, mentre si gusta un tagliere di formaggi, la carne viene cucinata sulla griglie e servita. Una magia da provare, consigliatissima. Famose e squisite le bombette, involtini di carne, di maiale o di cinghiale, farciti, impanati, classici o piccanti.
La nostra vacanza nel cuore della Puglia è purtroppo terminata. Ci ha regalato molto, e scalderà le lunghe giornate invernali.
Al ritorno, grazie ad amici che ci hanno offerto il pernottamento, ci fermiamo a Potenza Picena, a Casa di Pici. Una piacevole sosta in un’oasi di verde e di raffinata accoglienza.
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