Cremona, non solo mostarda e torrone..
Cremona è una città magica, a misura d’uomo. Purtroppo non abbastanza conosciuta e a torto non sempre inserita nei circuiti turistici.
Arrivare in Piazza del Duomo, a Cremona è come tuffarsi nel medioevo. E’ situata nel punto più elevato della città, il più alto, al riparo dalle alluvioni del Po che allora scorreva più vicino al centro storico. E’una delle più belle piazze medievali d’Italia, chiusa su tre lati da importanti monumenti storici: il Torrazzo, il Duomo, il Battistero, la loggia dei Militi, il palazzo del Comune. Oggi parleremo del Duomo e del Battistero
Duomo
Per dare inizio ai lavori della sua costruzione furono demolite due chiese e la prima pietra fu posata il 26 agosto 1107. La Cattedrale, intitolata a Santa Maria Assunta, rappresenta la storia della città ed è seconda in Lombardia solo al Duomo di Milano.
Il Duomo e il Battistero
La facciata è in marmo bianco di Carrara e rosso di Verona, in stile romanico con richiami di gotico. Il suo colore diventa rosa al tramonto ed è ancora più magica. Il rosone centrale è datato 1274. L’interno è a tre navate, riccamente decorato, affrescato e pieno di tesori. Nell’anno 2007 la Cattedrale ha festeggiato 900 anni di vita.
L’interno affrescato
Battistero
Il Battistero di Cremona fu edificato nel 1167. Misura 34 m di altezza e 20,50 di diametro, è in stile romanico, a pianta ottagonale con logge esterne ed interne. E’ sormontato da una grande cupola in cotto e la tecnica della sua costruzione ha anticipato di due secoli quella di Santa Maria del Fiore a Firenze, opera del Brunelleschi.
La luce che filtra dalla doppia serie di bifore e dalla sommità crea un magico gioco di luci, che dona leggerezza alla severità della costruzione. L’enorme spazio interno era sicuramente affrescato e racchiude tanti interessanti tesori.
Al centro è collocata una grande cisterna, un blocco unico di marmo rosso di Verona, dove il Vescovo, durante la Vigilia Pasquale, benediva l’acqua da distribuire alle parrocchie. Qui sono esposte le statue di Giannino e Berta e ve ne racconto la leggenda. Nella muratura esterna della parete meridionale sono scolpite le unità di misura ufficiali del mattone e della tegola, secondo il regolamento della Città risalente al 1388.
La leggenda di Giannino e Berta (Baldes e Berta)
Giannino che impugna una palla nello stemma di Cremona ed il motto “Fortitudo mea in brachio” (nel braccio sta la mia forza) è il simbolo dei cremonesi. Alla fine dell’anno Mille, l’ imperatore Enrico V assediò Cremona, perché si era rifiutata di versargli l’ annuale tributo, consistente in una palla d’ oro massiccio del peso di sei libbre. Per risolvere la questione, Giannino si offrì di sfidare Enrico a duello: se lo avesse battuto, l’imperatore avrebbe liberato Cremona dall’assedio e dal tributo. Leggenda vuole, però, che anziché di un duello si trattasse di una gara a chi lanciava più lontano la pesantissima palla. Vinse Giannino e i cremonesi gli diedero in sposa la ricchissima Berta de Zoli. Senza eredi, l’eroe lasciò i suoi beni alla città di Cremona, che dedicò a lui e sua moglie due statue di marmo, ordinando che il 14 di agosto di ogni anno fossero rivestite con gli abiti dai colori grigio e rosso dello stemma cittadino. La festa, alla vigilia dell’Assunta di agosto, andò avanti per secoli
Cremona è terra di pianura e di acqua dai gusti forti, con radici contadine. Città d’arte, di grandi tradizioni musicali, liutarie e gastronomiche. Il torrone, la mostarda, i marubini e i salumi sono una piccola parte di quello che scoprirete visitando questa meravigliosa città.
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