San Benedetto Po, un monastero sul fiume
A pochi chilometri da Mantova, inserito nella lista dei borghi più belli d’Italia, si trova San Benedetto Po, in passato San Benedetto in Polirone.
Il monastero benedettino fu fondato su un’isola fra il fiume Po e il Lirone, nel 1007 da Tedaldo di Canossa, nonno della famosa Matilde.
La Contessa fu sepolta qui nel 1115 e in seguito traslata in Vaticano, nel mausoleo disegnato per lei dal Bernini nella Basilica di San Pietro.
San Benedetto Po: il Monastero era collegato alle abbazie di Cluny e Montecassino ed ha rivestito un ruolo religioso fondamentale, dominando per otto secoli la Pianura Padana.
Sopravvissuto agli anni, alle guerre e alle inondazioni San Benedetto Po è un’importante meta turistica.
Furono i monaci, con un duro lavoro, a bonificare e rendere coltivabili i terreni, deviando il fiume Secchia e facendolo confluire nel Po.
Tutto il paese lavorava le terre del monastero e i monaci tenevano per sé la metà dei prodotti, creando ricchezza al monastero. Era anche un centro culturale e artistico, con il suo scriptorium creava libri miniati, quindi attirava visitatori illustri, come Martin Lutero.
Una parte del complesso abbaziale
La Chiesa Abbaziale
All’interno della sua struttura si trovavano l’infermeria, la sartoria, la calzoleria e la cantina, quindi era autosufficiente. Comprendeva tre chiostri per i monaci, i pellegrini e gli ospiti illustri di passaggio.
Uno dei chiostri
Il refettorio
I monaci pranzavano e cenavano nel refettorio, impreziosito dall’affresco dell’Ultima Cena di G. Bonsignori, incastonata nell’architettura dipinta dal giovane Correggio nel 1513.
Sotto il refettorio si possono visitare le cantine cinquecentesche, che ospitano una ricca collezione di carri agricoli reggiani.
Le cantine del monastero
Le cantine dove sono esposti i carri agricoli
splendido particolare di un carro agricolo
Chiesa Abbaziale
La chiesa è ricca di statue e la sagrestia, dove si trova il sarcofago in alabastro della tomba di Matilde di Canossa, che ora si trova in Vaticano. Ha splendidi armadi intagliati, disegnati da Giulio Romano. Dietro all’altare si trova un magnifico coro ligneo intarsiato.
Museo civico polironiano
Il museo è collocato nei piani superiori del complesso monastico e vi si accede salendo lo splendido scalone realizzato da Giovan Battista Barberini nel 1674.
Lo scalone che porta al Museo
L’interno del Museo
la ricostruzione di un interno nella sezione cultura e società rurale
il momento del bucato con ..un intruso
E’ uno dei musei etnografici più ricco d’Italia e ed ospita circa 13000 oggetti. Comprende diverse sezioni: cultura e società rurale, magia, religione popolare, leggende locali, sezione storica archeologica.
San Benedetto non è solo storia ed arte, siamo in provincia Mantova, perciò l’offerta gastronomica è varia e ricca di gusto e sapori…
In photo gallery troverai altre immagini interessanti di scorci di San Benedetto e di oggetti di una volta, riscoperti nel Museo, nella sezione cultura e società rurale