Cosa vedere in Salento: un itinerario insolito
Cosa vedere in Salento: si è scritto e si continua a scrivere davvero tanto su questa splendida terra.
Dopo precedenti viaggi in Puglia (i link sono in fondo all’articolo) passiamo lunghi pomeriggi invernali a programmare la vacanza in Salento, che concluderà la scoperta di questa splendida regione.
Concluderà è una parola grossa però. Come si fa a conoscere tutti i borghi, i castelli, le torri e gli angoli da sogno che costellano questa meravigliosa regione?
Ci vorrebbe davvero tanto tempo e chi ama la Puglia ci capisce.
Saranno due settimane di viaggio e 3000 Km da percorrere e non vediamo l’ora che arrivi il momento della partenza.
Finalmente è settembre, il mese che preferiamo, con meno turisti e prezzi più accessibili. Siamo pronti e carichi, anche a festeggiare il nostro cinquantesimo anniversario di matrimonio.. Cinquant’anni, una vita insieme! Pensiamo non ci sia niente di meglio di un viaggio per celebrare una data così importante, il viaggio di metà vita passata insieme..
Cosa vedere in Salento? Il nostro itinerario sarà:
Correggio, Polignano a mare, Santa Maria di Leuca, Torre Vado, Patù, Galatina, Acaja, Casarano, Otranto, Giurdignano, Gravina in Puglia, Giulianova, Correggio
Abbiamo spezzettato il viaggio per non stancarci troppo. Non dimentichiamo l’ età…
Si parte!
Polignano a mare
Se il Salento è da vedere, Polignano è magico. Arroccato su uno sperone roccioso a strapiombo sul mare.
Per entrare in centro storico si passa sotto l’arco Marchesale, che in origine era un ponte levatoio.
Il borgo medievale è formato da un dedalo di viuzze, sempre molto animate di turisti.
Le romantiche balconate a strapiombo sul mare fanno da sfondo a selfie di ogni tipo. Attraversando il ponte Lama Monachile, ci si affaccia sulla piccola spiaggia di Polignano, Cala Porto: due rocce a strapiombo che racchiudono una piccola caletta sul fondo.
Una perla, l’immagine più famosa di Polignano a Mare, conosciuta in tutto il mondo.
Uno splendido ulivo al B&B Santebice
Anche l’ulivo in pizzeria da Sante Bice
Se volete immergervi nella natura, mangiare bene e trovarvi come a casa vi consigliamo il B&B dove abbiamo soggiornato
Cosa vedere in Salento: Santa Maria di Leuca
Chiudere gli occhi e sentire il profumo dei due mari: l’Adriatico e lo Jonio. Siamo sul tacco dello stivale, dove i due mari si incontrano. La zona che i romani chiamavano finis terrae, la fine della terra.
Un tempo era un importante luogo di pellegrinaggio e qui si fermavano i naviganti, prima di affrontare i lunghi viaggi in mare.
La terrazza è enorme e la vista che si gode spettacolare.
Il grande faro sovrasta la terrazza e la luce della sua lanterna è visibile a 40 chilometri di distanza. Da qui scopriremo cosa vedere in Salento
Santuario
il faro
i due mari
Torre Vado
Quando abbiamo programmato cosa vedere in Salento abbiamo scelto Torre Vado come base, perché vicina alle località che visiteremo.
A 6 km. da Leuca si è sviluppato attorno ad una torre saracena del ’500 e ne ha preso il nome. Sono centinaia le fortificazioni lungo la costa, torri di vedetta per avvistare gli sbarchi di Turchi e saraceni. È questa torre ad aver dato il nome alla località.
La torre che ha dato il nome a Torre Vado
Qui il litorale da roccioso si fa basso e iniziano chilometri di spiagge dalla sabbia finissima, incantevole. Non a caso questi luoghi sono chiamati le Maldive del Salento!
Fra la fine del lido sabbioso e l’inizio della scogliera si trovano le sorgenti di acqua dolce di Torre Vado, che finiscono direttamente in mare.
Le acque hanno temperature più basse e un sapore più dolciastro per la loro origine sotterranea.
Le sorgenti di acqua dolce
Soggiorniamo in una casa vacanze sul mare, con un balcone che ci regala tramonti indimenticabili.
Un passaggio con siepi di fichi d’india porta all’orto e a una spiaggetta sassosa. Incredibile..
la nostra splendida base
lo splendido tramonto che ci ha salutato ogni sera
il viottolo che porta al mare, fra fichi d’india e ortaggi
La nostra spiaggia preferita è laguna beach, appena fuori Pescoluse. Una spiaggia lunghissima, di sabbia bianca e fine. Non siamo mai stati alle Maldive, ma pensiamo che non sbaglino a chiamarle le Maldive del Salento.
spiaggia Laguna beach
Un’altra spiaggia che ci ha fatto innamorare è la Spiaggia di Punta della suina.
E’ vicina a Gallipoli ed oltre ad avere sabbia bianchissima e acque cristalline, ha una vegetazione mediterranea e una pineta fittissima, che arriva al mare.
Una passerella in legno porta alla spiaggia libera ed agli stabilimenti attrezzati
La passerella che attraversa la pineta e porta in spiaggia
Patù
In passato, si chiamava Varetum ed era un importante centro, abitato dai Messapi. E’ a pochi chilometri da Santa Maria di Leuca e ci ha incuriosito per il suo antico monumento funerario chiamato Centopietre.
Composto da 100 grossi blocchi di tufo squadrati, è situato di fronte all’ingresso della Chiesa d S. Giovanni Battista.
Del IX secolo d.c, ha forma quadrangolare e misura m. 7,20 x 5,50 ed è alto 2,60.
All’interno si trovano affreschi in stile bizantino, dei quali ormai restano solo pallide tracce.
La Chiesa di S. Giovanni Battista risale al X sec, ha pianta rettangolare con tre navate divise da pilastri. La facciata principale è essenziale, con una bifora situata sopra al portale d’ingresso.
Se siete da queste parti non lasciatevela scappare: a noi ha regalato magia.
Chiesa di San Giovanni Battista
Interno della Chiesa di S. Giovanni Battista
Centopietre
Interno del monumento Centopietre
Galatina
Galatina ha uno splendido centro storico, eredità di antichi splendori, un museo all’aperto. Una delle prime città d’Italia con le vie lastricate in pietra viva.
Chiesa di Santa Caterina d’Alessandria
Realizzata negli anni 1384-1391, è uno dei più grandi capolavori del romanico in Puglia. L’interno è interamente ricoperto di affreschi, realizzati probabilmente da pittori di scuola giottesca.
Gli affreschi sono ben conservati e raccontano le storie del vecchio e nuovo testamento. Sono stati paragonati alla Cappella degli Scrovegni e alla Basilica Superiore di Assisi. E’ un libro da leggere, un’opera unica che emoziona.
Chiesa di S. Caterina
Interno con i preziosissimi affreschi
Golosità
Qui a Galatina, nella Pasticceria Ascalone, è nato il pasticciotto, il dolce tipico del Salento.
Non siamo riusciti a fotografarlo.. (mangiato subito..) Ho scritto la ricetta se qualcuno vuole provare, perché solo pensare a pasta frolla e crema insieme.. o si viene a Galatina o si prova a cucinarlo..
Acaja
Le Città fortificate e i castelli hanno sempre tanto da raccontare e questo maestoso castello dalle mura possenti, che veglia il piccolo borgo di Acaya a pochi chilometri da Lecce, vi aprirà le sue pagine ricche di storia. Sbuca all’improvviso nella pianura leccese e non si può non visitare. Poco conosciuto, è il più importante borgo rinascimentale del Sud Italia. Il piccolo borgo è un modello di città ideale e passeggiare nelle sue vie squadrate e nelle piazze fa ritornare indietro nel tempo. Il castello è visitabile all’interno (era lunedì ed era chiuso, purtroppo, quando siamo passati). Interessante osservare nella pavimentazione della piazza i resti di contenitori, probabilmente per l’ acqua, che risalgono a 2000 anni fa. Sulla piazza ce ne sono più di 100. Ventitrè sono indicati da pietre rotonde e altri sono protetti da un vetro. Guardandosi intorno si riesce a scovarli.
l’ingresso al borgo di Acaja
uno scorcio del borgo di Acaja
Il Castello
Casarano
Entrando nel centro storico si respira aria di un passato signorile, importante. Fra i tanti palazzi è splendido il Palazzo D’Aquino, ora De Lorenzi, con le sue 53 mensole, che avrebbero dovuto reggere il balcone della grande sala del palazzo. Su ognuna è rappresentata una maschera diversa ed è una delle costruzioni più maestose della città.
Casarano Palazzo d’Aquino
Particolare di Palazzo d’Aquino
La Chiesa di Santa Maria della Croce a Casarano è uno dei monumenti più antichi della Puglia. Di origini antichissime (si parla del quinto/sesto secolo), è conosciuta per I suoi splendidi mosaici ed i suoi affreschi bizantini.
Si trova appena fuori dal centro abitato, in Via Casaranello, ed è visitabile nei seguenti giorni e orari:
Ottobre-aprile: Sabato e domenica 15-17
Maggio, giugno e settembre: Sabato e domenica 17-20
Luglio-agosto: Tutti I giorni (martedì chiuso) 17-19 30
Se vuoi saperne di più clicca qui
Esterno della splendida Chiesa di S. Maria della Croce
particolare di un affresco
particolare del soffitto
Moussaka e taranta:
lo sapevi che fra le cose da vedere in Salento c’è un angolo ancora Greco in 11 paesi vicini ad Otranto?
Sono Calimera, Castrignano dei greci, Carpignano Salentino, Corigliano d’Otranto, Cutrofiano, Martano, Martignano, Melpignano, Soleto, Sternatia e Zollino.
Fanno parte dell’Unione dei Paesi della Grecìa Salentina, ente locale nato nel settembre del 2001 e dotato di un proprio statuto autonomo.
Hanno ereditato da quei tempi l’idioma griko, che deriva dal greco antico, ancora parlato. E’ un’autentico angolo di Grecia e la comunità conserva lingua, cultura e tradizioni elleniche.
Pizzica e taranta
Chi non ha sentito parlare di pizzica e taranta? E’ qui in Salento, il cuore della taranta, che In agosto si tiene il festival itinerante che attrae migliaia di spettatori. Dopo aver fatto ballare tante piazze si conclude a Melpignano, là dove tutto è nato, e fa dimenare oltre 100mila persone,
La storia della Taranta è legata al tarantismo, malattia provocata dal morso di un ragno, la tarantola.
Il ritmo travolgente e ossessivo della pizzica accompagnava l’antico rituale di cura dal morso della tarantola.
Alcuni studiosi associano le origini culturali di questo evento alla grecità di questa terra. Esiste un legame con il mito di Aracne, che sfidò Atena nell’arte della tessitura e per questo venne trasformata dalla dea in un ragno, costretta a tessere le sue tele per l’eternità.
Otranto
Quanta storia si respira qui… Tanti popoli si sono alternati nel dominio della città ed i segni di questi passaggi si notano nei tesori artistici, nella cultura, nelle meravigliose opere architettoniche che si scoprono ad ogni angolo.
Per mille anni è stato il principale porto italiano verso Oriente: durante l’impero romano, con i bizantini e i normanni: era il il collegamento fra Venezia, i Balcani e il Levante.
Questa antica città è ricca di storia ed è emozionante passeggiare nel suo centro storico. E’ fortificata, arroccata su una collina affacciata sulla baia dal mare incredibilmente azzurro.
La si scopre entrando da Porta Terra, passando da Torre Alfonsina e da qui si ammirano le mura edificate e ricostruite più volte.
Il Castello Aragonese merita una visita, anche se un pò ci ha delusi. La passeggiata sulle terrazze regala la vista sul centro abitato e più in là sul mare. Ci aspettavamo un panorama più spettacolare.
dal Castello
Torre Matta
Interessantissima invece la visita alla Torre matta, un luogo magico di guardia al castello, rimasta sepolta per 500 anni.
Lei, torre cilindrica, inglobata in un bastione quadrangolare e ora, dopo importanti lavori di restauro, riconsegnata in tutta la sua bellezza.
Dal vano superiore con un ascensore si scende ai piedi della torre, all’interno del bastione quadrangolare.
E’ stata creata un’atmosfera magica con una mostra interattiva a cura di Carlo Toma.
Un viaggio fantastico ricco di emozioni. Luci, colori, suoni, poesie, cielo stellato, odori e ulivi secolari incantano il visitatore.
E poi c’è “faccia d’ulivo”, una mostra fotografica dove ciascuno indovina un volto osservando la corteccia di un ulivo. Una volta celeste, un cielo realistico in 3d, è proiettata sul soffitto e lo sfondo musicale è creato da stridii di gabbiani e da onde che si infrangono sulla spiaggia.
La Torre Matta in tutta la sua maestosità
la suggestione dello zodiaco proiettato sul soffitto
Cattedrale di Santa Maria Annunziata
Dell’ XI secolo, conserva i resti del massacro di 800 fedeli che, durante l’invasione dei turchi nel 1480, si rifiutarono di rinnegare la propria fede. La Cappella dei Martiri è un’esperienza forte.
Un altro capolavoro inestimabile è il mosaico pavimentale, che raffigura l’Albero della Vita, l’enciclopedia del cristianesimo.
Eseguito dal Monaco Pantaleone su commissione del Vescovo di Otranto fra il 1163 e il 1165 è l’albero della vita raccontato in 600 mq.
E’ sorprendente come il mosaico sia arrivato fino a noi in tutta la sua bellezza, nonostante la Cattedrale fosse stata usata come stalla dai turchi.
Ci chiediamo come mai questo preziosissimo mosaico, raro esempio di arte medievale, non sia protetto dal calpestio di migliaia di turisti.
la splendida Cattedrale d S. Maria Annunziata
Interno della Cattedrale
uno scorcio degli splendidi mosaici con l’albero della vita
un particolare degli splendidi mosaici
4 colonne monolitiche
Chiesa bizantina di S. Pietro
Passeggiando nel cuore del centro storico, vicino a Piazza del Popolo, si salgono alcuni gradini e ci si trova di fronte ad una perla, di una bellezza commovente.
Una preziosa testimonianza del dominio bizantino, datata fine del sec. IX. A croce greca, la Chiesa di S. Pietro ha le pareti rivestite da splendidi affreschi in stile bizantino.
E’ la prima basilica della città, metropoli nel 960, alle dipendenze della sede patriarcale di Costantinopoli.
Durante l’estate gli orari delle visite sono:10-13/16,30-19,30
La splendida Chiesa bizantina di S. Pietro
L’interno della Chiesa di S. Pietro
Uno degli splendidi affreschi
Giurdignano
Un piccolo borgo, Il “giardino megalitico d’Italia” a pochi chilometri da Lecce: Giurdignano.
Qui si trovano tracce di civiltà antichissme: dolmen (assemblati a portale) e menhir (dal bretone men e hir “pietra lunga”) che testimoniano un passato lontanissimo e che attirano numerosi turisti.
I dolmen si possono ammirare sia nel centro storico, sia passeggiando nella campagna vicina. Proseguendo lungo il percorso megalitico ci allontaniamo dal centro abitato e incontriamo “Il trappitello del Duca”, un frantoio ipogeo.
Dopo circa 200 metri il maestoso ed imponente Menhir “Vicinanze 1”. A poca distanza, il Menhir “Vicinanze 2”. Seguendo la segnaletica raggiungiamo il Dolmen “Stabile o “Quattro macine” a circa 1500 metri.
E’ un itinerario molto suggestivo che ci porta agli albori dell’umanità. Diciotto menhir e sette dolmen: un enorme patrimonio che secondo noi andrebbe valorizzato, curando meglio le segnalazioni verso i siti e rifacendo le descrizioni dei monumenti che, o sono state tolte, o non sono più leggibili.
Il Frantoio ipogeo Trappitello del Duca
un menhir lungo il percorso
menhir in centro storico
Dolmen Stabile o Quattro Macine
Gravina, da vedere in Salento
Gravina è la sorella minore di Matera. Meno conosciuta, purtroppo. E’ disseminata da grotte, scavate nel tufo dalle popolazioni che hanno abitato per millenni questo sito. Queste grotte fungevano da abitazioni, chiese rupestri e ricoveri per gli animali.
Quartieri Piaggio e Fondovito,
Il cuore storico della città: scalinate, vie strette, piccole piazzette. E’ bello passeggiare in questi quartieri così antichi e ripercorrerne la storia. Una storia dolorosa, fatta di estrema povertà e miseria.
Il quartiere Piaggio e Fondovito
Chiesa rupestre di San Michele delle Grotte,
è emozionante pensare che questa è stata la prima Cattedrale di Gravina.
Dell’ VIII-IX sec è interamente scavata nella roccia ed ha cinque navate, Nella zona dell’altare sono ancora leggibili alcuni affreschi. E’ inquietante la presenza di scheletri ed ossa, resti di un massacro da parte dei saraceni, avvenuto nell’anno 1000.
Se amate fotografare da qui godrete di un panorama unico sulla gravina e sull’insieme delle grotte.
Per le visite rivolgetevi all’ufficio Iat in Piazza Plebiscito. Purtroppo non siamo riusciti a visitare la Gravina sotterranea, un percorso segreto sotto la città. Abbiamo ancora negli occhi le grotte di Camerano, una meraviglia sotterranea e ci dispiace non averle potute confrontare.
Chiesa rupestre
particolare della Chiesa rupestre
interno della chiesa rupestre
Vista sulle grotte
Acquedotto sul torrente Gravina
Un acquedotto a doppia arcata lungo 90 metri ed alto 37, collega i due versanti della città.
Sospeso sopra il torrente Gravina, fu costruito dagli Orsini nel XVIII sec. per portare l’acqua in città.
Erano da poco terminate le riprese del film di James Bond “No time to die” e ci sono venuti I brividi guardando dal ponte e pensando al salto fatto dallo stuntman..
Per questa ragione, quando vedremo il film penseremo alla nostra vacanza!
Il ponte acquedotto sul Gravina
Gravina al tramonto
A sud della Valle d’ Itria, per chilometri e chilometri, si attraversa uno scenario spettrale.
Centinaia di migliaia di ulivi, alcuni secolari, sono disseccati, bruciati dal batterio della Xylella.
Una ferita che fa male.
Il blu del cielo e la terra rossastra fanno risaltare ancora di più questa piaga.
Speriamo nella riuscita gli interventi di cui si parla e che questa malattia sia presto debellata.
i chilometri interminabili di ulivi malati
Viaggiare in alcune località ci ha riportato a ripercorrere il passato e a rivivere la storia.
Cosa vedere in Salento?
mare caraibico + storia millenaria+ accoglienza + cucina irresistibile = viene voglia di ritornare!
Per le prenotazioni ci siamo rivolti a Booking e abbiamo soggiornato a
Polignano a mare
Torre Vado
Gravina di Puglia
Giulianova
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